Nella assolata regione della Toscana, a 40 km da Siena, sorge una grandiosa e imponente costruzione, l’Abbazia di San Galgano, ridotta purtroppo in rovina.
Probabilmente il fascino di questa Abbazia deriva proprio dal suo stato di abbandono, che la rende unica nel suo genere. È caratterizzata da una facciata a doppio spiovente e da una pianta a forma di croce latina con uno dei bracci più lungo rispetto all’altro. Tale monumento ha acquistato valore e interesse soprattutto grazie ad una leggenda che lo circonda, a poca distanza dall’Abbazia infatti sorge una piccola cappella a pianta circolare risalente al 1180, che racchiude al suo interno una reliquia incredibile: una spada nella roccia. Proprio al centro della cappella, tra il pavimento in cotto, è possibile ammirare una roccia al cui interno è conficcata una spada, che funge da croce.
La leggenda narra infatti che l’Abbazia prenda il nome da Galgano, un giovane cavaliere che dopo una vita di dissolutezze si ritirò a vita privata per darsi alla penitenza. Dopo una visione rivelatrice, Galgano decise di votarsi alla fede e conficcò la spada nella roccia come impegno concreto di tale voto.
L’aspetto più affascinante di tutta questa vicenda è che probabilmente il mito di Re Artù e della spada nella roccia derivi proprio da questa storia di Galgano, teoria avvalorata dal fatto che sia l’Abbazia che la cappella sono antecedenti alla nascita del mito.