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L’“oro giallo” della Costa d’Amalfi. AR Italy incontra Salvatore Aceto

11Set

Postato da:

redazione

Terra e food di qualità. Tra gli scenari più affascinanti d’Italia vi è sicuramente la Costiera Amalfitana, un ambiente unico, tutelato dall'Unesco in quanto perfetto esempio di paesaggio mediterraneo, con uno scenario di grandissimo valore culturale e naturale dovuto alle sue caratteristiche topografiche e alla sua evoluzione storica. Le bellezze della Costiera non si esauriscono ai paesaggi, ma sono radicate anche nel territorio, soprattutto a livello gastronomico. Emblema di queste prelibatezze è, senza ombra di dubbio, il limone.

Non c’è, infatti, un Comune della Costiera Amalfitana dove affacciandosi verso il mare non si riconoscano distese di limoneti, che colorano di giallo il panorama. La produzione dei limoni è una tradizione che si tramanda da generazioni nella famiglia Aceto e per questo motivo AR Italy ha incontrato il limonicoltore Salvatore Aceto.

Valorizzazione del paesaggio, genuinità dei prodotti e amore per il proprio lavoro: questi i valori vincenti che Salvatore, e prima di lui suo padre, continua a perseguire con lo scopo di creare il miglior prodotto possibile.

Quando si pensa alla Costiera Amalfitana una delle prime cose che viene in mente sono sicuramente le distese di alberi di limoni, che si affacciano su un mare incantato. Come si differenzia la sua produzione rispetto a quella degli altri limonicoltori amalfitani?
«Non ci sono differenze cruciali. L’elemento decisivo che ci contraddistingue è che noi produciamo dei limoni certificati come IGP (ndr indicazione geografica protetta), che sono coltivati con un metodo di produzione biologica certificato senza l’uso di concimi chimici. È chiaro che puntiamo su prodotti genuini che dalla terra arrivano al consumatore, prodotti che crescono in un ambiente “puro” come quello della Costiera Amalfitana e che quindi riflettono un impegno costante di valorizzazione del territorio».


Si parla di limonicoltore e di ambienticoltore, qual è la definizione che sente propria e perché?
«In realtà non vi è una definizione univoca, sicuramente un limonicoltore è anche un ambienticoltore perché contribuisce a creare un territorio ricco di bellezze, come quello amalfitano. Semplicemente parlare di ambienticoltore mostra anche un altro lato di chi come noi coltiva limoni, poiché non si tratta semplicemente di produrre un prodotto di qualità, ma anche di preservare una tradizione che rende riconoscibile la Costiera Amalfitana agli occhi degli italiani e dei turisti».

Coltivando limoni ha contribuito a rendere unico il paesaggio amalfitano agli occhi del mondo. Qual è il segreto per mantenere una coltivazione così costante e fervente nel tempo?
«Ciò che conta è la genuinità dei limoni. Il consumatore deve essere consapevole che acquistando il nostro limoncello può gustare un prodotto privo di agenti chimici e totalmente naturale. Un altro aspetto molto importante è la passione per il proprio lavoro, cosa che mio padre ha sempre profuso negli anni e che ha tramandato anche a me ».

Quali sono state le tappe principali del suo percorso, che l'hanno portata a realizzare quello che ha oggi?
«La nostra famiglia opera nel settore della limonicoltura da sei generazioni, quindi probabilmente la prima tappa fondamentale risale al 1825 quando il mio antenato Salvatore Aceto acquistò un pezzo di terra a Ravello per iniziare la produzione di limoni.L’azienda Aceto conobbe poi un periodo di massimo splendore, in particolare nel commercio estero, tra il 1930 e il 1938. In quello stesso periodo si confermò anche come la maggior produttrice di limoni dell’intera Costiera e questo successo crebbe ulteriormente dopo la Seconda Guerra Mondiale. Alla fine degli anni 60 vennero acquistati altri appezzamenti di terreno per la coltivazione dei limoni, portando la produzione dei limoni a livelli incredibili. Nel 1989, invece, l’azienda con il nome di “La Valle dei Mulini” riuscì ad introdurre i suoi prodotti in tutto il territorio nazionale, in molti paesi europei, in America, in Australia ed in Giappone. Probabilmente l’ultima rivoluzione l’ho intrapresa io quando ho abbandonato il mio precedente lavoro per dedicarmi unicamente alla coltivazioni di limoni, per aiutare mio padre e, soprattutto, per tornare alla mia terra di origine, che offre meraviglie gastronomiche ma soprattutto paesaggistiche che ci invidiano in tutto il mondo».

Quali sono, secondo lei, i segreti che portano il suo prodotto ad essere così apprezzato dagli italiani, ma anche dagli stranieri?
«L’importante è essere sempre fedeli ai propri valori e alle proprie tradizioni, senza dimenticare la professionalità e la disponibilità nei confronti del cliente. Bisogna anche tener presente che non sempre il progresso è un bene, nel senso che purtroppo quando si parla di produzioni massicce è inevitabile che ci sia una perdita di qualità sul prodotto. Cosa che nella nostra azienda non accade perché abbiamo sempre puntato al mantenimento di tradizioni familiari, senza dimenticare però di crescere e migliorare. Siamo, quindi, riusciti a creare un prodotto di elevata qualità, che viene apprezzato anche dagli stranieri».

Ci svela la ricetta del suo famoso limoncello?
«I limoni vengono raccolti molto presto la mattina e poi lavati con acqua corrente per eliminare il leggero strato di polvere. Non vengono effettuati trattamenti particolari di pulizia poiché i nostri limoni non vengono trattati con prodotti chimici, ma sono completamente biologici. Successivamente si tagliano le bucce e vengono messe in infusione in alcol di vinacce a 96° per 3 giorni. Le dosi sono: 1 litro di alcol per 1 chilo di bucce di limone. In seguito, si prepara anche uno sciroppo con 1 litro di acqua e 700g di zucchero di alta qualità. Il terzo giorno viene scolato l’alcol dalle bucce e si miscela l’infuso con lo sciroppo. Dopo aver mescolato bene, lo si filtra con un filtro pressa a fogli di carta per eliminare le impurità dello zucchero o residui delle bucce. Dopo il filtraggio il liquore va imbottigliato ed il limoncello è pronto. Un procedimento molto semplice e genuino».

Per info e contatti:

MTN Company Srl, Corso Mazzini 22 - 84013 Cava de’ Tirreni (Sa). Tel/fax: 089.3122124-125; ufficiostampa@mtncompany.it - www.mtncompany.it - info@aritaly.it - www.aritaly.it


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